Escursionisti dispersi sulla Majella

PENNAPIEDIMONTE, 13 maggio- Recuperato dagli uomini del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico anche l’ultimo escursionista del gruppo rimasto bloccato da sabato sera in una gola profonda 400 metri sulla Majella. L’uomo, Alessandro Rossi, di Roma, è stato condotto in ospedale a Chieti per controlli, dopo che per tutta la notte fra sabato e domenica, e fino a ieri sera, ha prestato assistenza, nel fondo del canyon, assieme ad un altro collega, già recuperato, a Giuseppe Celli, l’escursionista, pure romano, che ha riportato la frattura di una gamba durante l’attraversamento della forra dell’Avello a Pennapiedimonte, in provincia di Chieti, nel territorio del Parco nazionale della Majella.

Secondo quanto si è appreso, durante la risalita Rossi, a causa di un piccolo smottamento del terreno, è stato colpito da una pietra: le sue condizioni di salute sono buone e l’uomo è stato condotto in ospedale accompagnato da personale medico. Le operazioni di soccorso, supportate dalla Prefettura di Chieti, sono state imponenti ed hanno avuto quali protagonisti nelle operazioni di recupero degli escursionisti, gli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico in collaborazione con Carabinieri Forestale, 118, Vigili del Fuoco, personale della Protezione civile e tende ed attrezzature messe a disposizione dalla Pubblica Assistenza PEGASO onlus (ANPAS), Croce Rossa Italiana e il Comune di Pennapiedimonte che ha messo a disposizione pasti e posti letto in una struttura di accoglienza della zona per consentire alle persone impegnate nei soccorsi di poter fare pause di riposo. Una sessantina le persone che hanno fatto parte della macchina dei soccorsi e che hanno lavorato per 24 ore. Cinque i componenti del gruppo rimasto intrappolato nella gola. Ora tutti in salvo.

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